Benvenuti

In questo Blog tenterò di tenere una specie di diario in vista del ritiro triennale della tradizione Karma Kagyu, che stò per iniziare a marzo....o meglio da marzo sarò in Francia nel centro ritiri Dhagpo Kundreul Ling a LeBost, ove fino ad agosto faremo io e gli altri ritiranti la preparazione al ritiro che inizierà il 31 agosto 2012 e si concluderà il 25 novembre 2015.

Durante questo periodo se avrò tempo e occasione scriverò qualche post sulle mie esperienze....non sarà una cosa a cadenza regolare ma ogni tanto avrete mie notizie su queste pagine virtuali...

giovedì 26 aprile 2012

Le Bost - Kundreul Ling N. 2 - 14/04/2012

Salve! Questa è la prima volta che aggiorno questo blog dall'inizio del ritiro di preparazione che dall'8 marzo scorso ci vede impegnati nella vita in stretta seclusione. Da quella data io e i miei compagni viviamo le giornate scandite dal suono del gong, che segna le quattro sessioni di meditazione, le pause per i pasti e le ore di studio.

La vita in ritiro può essere assai piacevole così come può essere molto spiacevole. Ciò che fa la differenza tra queste due emozioni è la motivazione che ogni praticante porta con sè all'interno del Droupkang.
Dopo appena due setimane i primi problemi sono affiorati:, dubbi e perplessità sulla possibilità di affrontare il triennio hanno iniziato a serpeggiare nella mente di molti miei compagni. Le sirene  della vita al di fuori del ritiro stanno incantando chi si è imbarcato in questa avventura senza una solida motivazione. C'è chi si strugge per la fidanzata lasciata nel proprio lontano paese e c'è chi si rende conto che il ritiro non fa per lui o almeno non in questo momento; cose da fare, lavori non finiti, la mancanza dei propri cari.. Queste ed altre motivazioni stanno spingendo molti a pensare di lasciare il ritiro al termine dei primi 2 mesi, quando ci sarà il passaggio per altri due mesi (dal 6 maggio) ad una vita di semi-ritiro, con orari più flessibili, possibilità di ricevere visite e di uscire dal Droupkang, fare lavori di manutenzione, ecc. Il tutto fino al 3 luglio, giorno in cui ricominceremo il regime di stretto ritiro fino al termine del triennio.

Vedere e sentire le perplessità dei miei compagni mi fa molto riflettere su tutti gli insegnamenti letti e sentiti nel corso degli anni, su cosa significhi "rinunciare" al samsara e su quanta differenza ci sia tra il "voler percorrere" il cammino del Bodhisattva e "compiere effettivamente" questo percorso.
Senza una profonda convinzione di voler aiutare tutti gli esseri senzienti, senza la ferma convinzione a rinunciare al samsara e a voler essere "risvegliati" dai suoi richiami, la vita qui in ritiro può diventare davvero dura.

Le giornate qui sono vissute in ogni loro momento e dalla sveglia alle 6 - durante il triennio sarà alle 5 :o) - fino al momento di coricarsi alle 22, i momenti in cui ci si possa "distrarre" sono pochi.
Dalle 6 alle 8 si rimane nella propria stanza per la prima sessione di meditazione, dalle 8 alle 8,30 ci si ritrova per la colazione, dalle 8,30 alle10,30 si ritorna in stanza per la seconda sessione individuale; dalle 10,30 alle 11,30 è l'ora dedicata allo studio, da soli o in gruppo; dalle 11,30 alle 14,00 c'è il pranzo e la "pausa", ovvero ci si dedica alle incombenze di routine, come pulire la stanza, il Droupkang, lavare la biancheria, ecc, ecc; Dalle 14 alle 16 c'è la terza sessione di pratica ma a volte in questo orario riceviamo insegnamenti da Lama Tenzin; dalle 16 alle 17,30: studio seguito dalla "lettura" della pratica dei Protettori. Giusto per abituarci a leggere il tibetano senza translitterazioni o fonetica; dalle 18,15 alle 19: cena, seguita da una sessione di gruppo fino alle 21. Alle 22 tutti a nanna.

Per la durata di questo primo bimestre ci stiamo dedicando alla meditazione di Cenresi/Avalokitesvara, l'aspetto di amore e di compassione di tutti i Buddha. Ogni giorno è identico all'altro anche se nel tempo si notano le differenze nella propria pratica. Si fa fatica a ricordare in quale giorno della settimana ci si trova, visto che le parole come "weekend" o "settimana lavorativa" qui  non hanno alcun senso. Come immaginavo prima di venire qui, ci si sente come Bill Murray in quel film dal titolo "ricomincio da capo" in cui il protagonista rivive il medesimo giorno con la stessa identica routine, ma con la differenza che la nostra "routine" è molto più piacevole e utile per tutti :o)

Come vivo io la vita in ritiro?
E' come essere finalmente tornati a casa!

Vi mando un saluto incommensurabile :o) e ci si risente al prossimo aggiornamento
Alessandro.